il giardino di enzo

E' grande, pieno di vita, fiori, alberi, animali, uomini, donne

un luogo vario

mercoledì 30 settembre 2009

ultime notizieee

Stasera ero sul retro e c'erano Sam, il padre, e Moussa, stanchi e felici sul terrazzo, mi hanno aggiornato: è nato Ibra (non credo abbia a che fare con il calcio, piuttosto con il Senegal), Adriana arriverà domani a casa mentre il piccolo si fermerà qualche giorno ancora in ospedale ma gode di ottima salute.
A capo all'insù ci siamo scambiati abbracci e baci, loro erano molto stanchi per le volte che hanno fatto in su e giù tra casa e ospedale.
Domani sarà il giorno dei fiori.

martedì 29 settembre 2009

è nato

E' nato! Credo sia andato tutto bene perché è l'unica notizia che ho.
Il Giardino si allarga.

cronache amniotiche

In questi ultimi giorni il trio in attesa (anche Achille attende) scende nel tardo pomeriggio per una passeggiata intorno casa. Anche domenica ho incontrato la futura mamma che, accompagnata da Achille, girottolava per il giardino posteriore con la macchinetta fotografica in mano, abbiamo fatto due chiacchere, mi ha fatto vedere l'autoscatto panciale, poi è arrivato Max e ho salutato frettolosamente defilandomi per non incorrere in liti canine.
E' l'ultima volta che l'ho vista.
Ieri sera, lunedì, alle 23 ho trovato Achille nel parcheggio, accoccolato ad aspettare, una ciambella nera e silenziosa, credo che al mio arrivo stesse dormendo profondamente, aveva una faccia da cartone animato.
Tutto era buio e silenzio, in casa loro una lucina debole in salotto.
Sarà nato stanotte?
Più che calda l'attesa si fa lunga.
Stasera alle 18 sarò a casa, aggiornerò.

lunedì 21 settembre 2009

calda attesa

Vento e tempo incerto, i ciclamini si piegano alla raffica in questo caldo inizio d'autunno, lo scirocco soffia e scalda, niente da dichiarare si potrebbe dire. Giardinaggio poco e leggero nella domenica, qualche raro fittone di ailanto è stato picconato e pochi rovi tagliati là in fondo: un braccio entrava a fondo nel rosmarino. Bisogna controllare spesso che la grande esplosione della natura, portata dalle abbondanti piogge, rimanga contenibile; è quando diventa incontenibile che lo sforzo si ingigantisce esponenzialmente.
Sembra di sentire tempo di attesa, o di calma piatta se questa si farà lunga. Il Giardino si allargherà fra pochi giorni, il tempo della nascita si è fatto breve, brevissimo. Su al terzo piano, le mosse si sono fatte un poco più accorte, credo che per loro il momento sia molto coinvolgente.
E' luna nuova da tre giorni, vediamo domani.

mercoledì 16 settembre 2009

la musica

Oggi la giornata ha preso una via buona, dopo la giornata di ieri ci voleva.
Ho ripreso la chitarra in mano, sarà stato un mese che non suonavo. Mi sono divertito parecchio e sotto sotto mi sono congratulato con me nel trovarmi così in forma dopo tanto tempo. Ho creato un giretto, tre accordi (sol, fa, mi), mi ci sono buttato a capofitto e dopo poco il mio braccio destro era debole, sicché ho cominciato ad alternare momenti di calma a momenti di ritmo elevato fino a quando il muscolo si è scaldato e mi sono liberato e ho goduto come un cammello, puoi uscire da tutto e ritrovarti in un luogo morbido, ondeggiante, che vien da sé. Mi fanno ancora male le punte delle dita. Ho anche rivisto un po' di pezzi che mi porto dietro ormai da tempo ed erano lì belli freschi nella testa. Quando sto a lungo senza lo strumento in mano Ho sempre ho timore di trovarmi lì e non avere niente da dire.
L'acqua è sul fuoco che bolle da un po' e il tempo si è ridimensionato, l'orologio va ad una velocità diversa dalla mia. Oggi un panino, ho fame ma sto bene, la musica fa rivivere.

martedì 8 settembre 2009

l'inferno

Erano le sette stasera quando lasciavo la città alle mie spalle.
Un fumo nero e grigio si alzava là dalla fine della città, lo sfondo erano le colline.
La strada sul ritorno si fa parallela al monte e lo scontorna nella pianura. Avevo il fumo alto davanti a me e veniva dalla Verruca. Mi si bloccava il respiro alla vista delle fiamme lontane, alte forse venti metri o più, divorare il bosco, uno degli ultimi rimasti, i sopravvissuti ai fuochi che vedevo da bambino, sul terrazzo di casa, allora abitavo in città.
All'arrivo in paese ho incontrato molte persone ferme sul ciglio della strada, lo sguardo incredulo, guardare il fuoco che comincia ad estendersi in maniera molto massiccia, così, pinete e boschi in fumo in pochi minuti.
Dal parcheggio di casa ho avuto lo sguardo che mi arrivava lontano, dietro alle basse collinette che la strada, proseguendo, continua a affiancare. E la luce rossa nel fumo denso dava l'idea della enormità della cosa: da casa ai lampi di fuoco in fondo allo sguardo ci saranno almeno 4 chilometri, e tutto quello che c'era è bruciato vivo.
Dopo un po' sono andato al circolo e per la strada a venir giù era tutto in fiamme, un monte la cui metà è la capocchia di un fiammifero. Dal circo si vedeva bene allora, era buio, il fuoco lontano, nella pianura, ghiotto di tutto, con gran tuoni esplodeva il bosco.
Dopo un po' ho preso una bottiglia di vino e sono tornato a casa, a cena.
Sono rientrato ora dalla giratina serale con le bestie, sono andato a vedere la situazione, sono le 23 e venticinque. Il fuoco, sulla parte di Verruca che vedo, non fuoca quasi più, ha bruciato tutto, alcuni focolai continuano nel centro, ogni tanto con il vento si eccita un lampo alto, fiammeggiante. I boati continuano a scuotere la vallata e in lontananza ancora e dietro il monte il bagliore forte delle fiamme fa capire che la situazione durerà almeno fino a domani, speriamo che si fermi prima o poi.
Hanno visto partire il fuoco da cinque punti differenti, un fuoco studiato o malato, chissà fin dove si può arrivare.
E' passata una stella cadente, la luna assiste a tutto ciò.

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