il giardino di enzo

E' grande, pieno di vita, fiori, alberi, animali, uomini, donne

un luogo vario

domenica 31 gennaio 2010

il dì della festa

Stamani la sveglia non ha suonato alle sei, ma ci siamo svegliati comunque, ormai è abitudine. Resto ancora un po' nelle coperte, mentre lei, fumando, mette il caffè sul fuoco. E passa, il caffè, e resto ancora un po', cinque minuti.
Poi decido e mi alzo, una tazzina mi ci vuole, e poi le consuete e veloci mosse prima di poter dire "buongiorno" a tutti.
E poi, tutti in sala comandi del sottomarino, così pare a guardare le nostre postazioni, ognuno con il suo computer di fronte, in silenzio, attento ai dati che scorrono sullo schermo. Sembra di essere in uno di quei film un po' datati, con i sommergibilisti costantemente ai comandi di non si sa cosa.
Ma c'è sempre qualcosa da fare, è domenica! Un bel trasloco, ecco cosa ci vuole!
Gli amici sono tanti, il precariato abitativo è una piaga diffusa, il Presidente del Circolo (ex, ma l'autorità è rimasta la stessa) abbisogna di due braccia.
E le braccia sono tante, e vai con la grande Ape a caricar mobili e cianfrusaglie, uguali per tutti, contenitori di oggetti che accompagnano le nostre vite, e i contenuti e le suppellettili a cui solo noi sappiamo trovare il loro grande valore intrinseco.
E poi... e poi si fa ora di pranzo, e casa nostra la domenica è luogo di incontro familiare, la sub-comandante ormai è ospite fisso, e anche Sara e Elia spesso fanno tappa. Ed è un bello stare, sereno e conviviale, che si accende con facilità e leggermente se ne va, quando tutti tornano alle proprie cose: lo studio, il programma televisivo, il letto, il bisogno di sentirsi e ascoltarsi un po', cinque minuti.

venerdì 29 gennaio 2010

e quattro

E' successo ancora, se le sono date a più non posso: all'arrivo della capitana si sono ritrovati troppo vicini e Max è balzato addosso ad Achille. Solo una doccia gelata in due riprese ha interrotto la lotta. Le cronache raccontano che questa volta il confronto è stato duro per tutti e due, sono usciti parecchio malconci dalla pugna (mi ricordano i guerrieri medievali).
Un'analisi è necessaria.
Gina e Max mi seguono sempre, ombre viventi della mia vita, guardiani e compagni di gioco, io sono il loro Alfa, simbolo di tranquillità, se ci sono io c'è tutto l'Universo, sono completamente rilassati.
Achille è un po' più sfortunato, è senza il suo individuo Alfa da mesi e mesi, vive un periodo emergenziale. Amato in casa sua e anche fuori, molto pragmaticamente non vuole sentirsi fuori dal branco e sceglie come Capo chiunque giunga a tiro di naso. E' paciocco, ubbidiente e scodinzolante con tutti, anche con gli sconosciuti.

Per loro è importante avere un Alfa che li protegga, che indichi loro la strada per le migliori cacce, i percorsi profumati di sesso, che dia l'indirizzo sul da farsi, se dormire o andare in giro.
Quando i due si trovano a tu per tu, scattano due forza contrarie: Max sentendosi il maschio di casa vuole l'esclusiva su di noi e soprattutto sul territorio, non vuole che nessuno pisci sulle sue pisciate, tiene d'occhio la ciotola; Achille si avvicina scodinzolante, come dire che anche lui fa parte del gruppo, fischiettando afferma la sua presenza con continue irrigazioni (credo abbia un serbatoio speciale che occupa gran parte del corpo).

Mentre domenica scorsa facevo il Giardiniere sudato, ho notato che Max, mezza calzetta, passa davanti al muso del cagnone, anzi sotto, proprio sotto il naso, e mentre è lì ringhia e borbotta, stramaledicendo forse il giorno che il Pelide è arrivato al Giardino.
E quando avverto che la tensione è troppa, a gran voce mando tutti a cuccia, faccio intendere che non li voglio fra i piedi e che se la sbrighino da soli, e in genere fra piagnucolii e borbotti Maxiani riesco nel mio intento, il Prode va a farsi un giro e mamma e figlio si piazzano davanti alla porta di casa.

Ora siamo giunti a un capolinea e ci chiediamo: se la devono sbrigare da soli e lasciare che il sangue scorra fino alla morte di uno dei due contendenti?

venerdì 22 gennaio 2010

aggiornamenti

Il blog è nato per caso, per la condivisione di immagini e pensieri inerenti al Giardino, per poter raccontare qui le mie meraviglie, i miei stupori.
Ora, in questi giorni di freddo (tanto) la testa è un po' altrove.
Nel frattempo è ricominciata a crescere l'erba e sabato scorso ho tagliato dietro, sudata ghiaccia e via.
Ora è venerdì sera, sto lavorando a casa mentre scrivo, domani credo affronterò il pezzo sopra: scarpe antinfortunistiche, jeans vecchi sdruciti e un po' zozzi, tredici maglioni destinati a sfogliarsi come le cipolle, vecchia giacca di pelle stile corsaiolo da moto con squarcio sulla spalla sinistra (e un perché ci sarà).
La vecchia falciatrice rugginosa è inchiodata sul massimo, ma non è che il motore giri granché.
Bene, piano piano sto atterrando, spero di riuscire a mettere un materasso nel punto giusto.
Gina è fuori, in guardia davanti alla porta delle scale, Max sonnecchia aspettando la cena. Foxtrot mi ha accompagnato in questo tardo pomeriggio.
Stasera in città.
Torno al lavoro, è tardi.

mercoledì 6 gennaio 2010

tre mesi



Eccolo Ibra!
Rimango entusiasmato dalla vista dei bimbi, hanno una serenità interiore naturale, sono naturalmente buoni e capaci di tutto. Un'energia sconfinata, in qualche maniera stellare, li protende verso l'Universo, credo che potrebbero volare se solo lo pensassero. Bisognerebbe essere in grado di ascoltare i loro pensieri, per fermarci un po', e lasciare tutto ciò che non ci appartiene, le cose inutili, i pensieri inutili, imparare da loro ad elevare appena lo spirito, a trovare in noi la semplicità della vita.
Più che invidia ho provato ammirazione per Ibra.

sabato 2 gennaio 2010

musica 1


Stasera musica, un album da ascoltare e, nel caso, ballare.
Talking Heads al massimo, un grande disco live.
Si riparte.

Archivio blog