il giardino di enzo

E' grande, pieno di vita, fiori, alberi, animali, uomini, donne

un luogo vario

venerdì 25 dicembre 2009

spazio-tempo

Solo ora mi accorgo che non mi sono nemmeno lavato i denti, e non ho fatto nemmeno colazione. Caffè e cicca e mi sono immerso nei fornelli. C'era il ragù da ritirare, la besciamella da fare, cuocere le lasagne e poi infornarle. Sono le undici e mezzo, fra un po' preparo l'arrosto e le patate, cinque minuti, il più è fatto. Saremo in quattro: io, lei, la sub-comandante e la di lei cognata, l'ammiraglia con meriti speciali.
Soprattutto spero che il tutto sia edibile e con gusto.
E' da ieri sera che ha avuto inizio il rito di libagioni e incontri, abbiamo riso e gridato e serpeggiava un misto di rivalsa e godìo; i due grandi vecchi della tavolata di amici facevano a gara per primeggiare, con la platea che voltava la testa di qua e di là, a seguire il protagonista di turno.
Oggi pomeriggio è probabile un incontro con gli amici del circolo, una compagnia di alcolisti conosciutissimi alla quale ci uniamo volentieri, per abbracciarsi e ridere insieme.
Domani toccherà ai miei famigli, genitori, fratelli e sorella, più nipotame assortito. Generalmente la riunione natalizia è un inno a bacco e... boh, ci sarà una dea o un deo per il cibo.
Nel pomeriggio di domani è previsto l'arrivo degli amici costieri con i quali non sarà certo un bicchiere in amicizia che mancherà.
Il Natale è una bellissima e unica occasione per vedere le persone affettivamente importanti riunite tutte insieme, a scaglioni, a tavolate, affetti di sangue e chi per scelta.
Tempo scaduto, vado a sbucciare le patate.
Auguri a tutti di serenità, di bellezza, di emozioni.

sabato 19 dicembre 2009

è sabato



L'aspettavamo da giorni, era scritto. Da noi non è così usuale che nevichi, da un po' di tempo a questa parte invece accade quasi tutti gli inverni. Quand'ero bambino ricordo di aver visto neve in città solo una volta; mia madre ci svegliò per la scuola, eravamo piccoli, terza/quarta elementare, alzò la persiana e il tetto bianco della casa di fronte era tutto bianco, estasiati ci alzammo e in fretta e furia uscimmo diretti a scuola. Nei ricordi di mio padre ho sempre sentito narrare di una grande ghiacciata invernale, ricordo di un evento eccezionale.
Stamani mi sono alzato presto, come sempre era ancora buio strinto (stretto). Dopo caffè e cicca sono uscito, con i quadrupedi abbaianti in ora dormiente, e io zittente loro a gran voce. Aria fresca, pulita ancora di più, rasente.
Ho esplorato il dietro e il davanti cercando un soggetto da fotografare, qualche scatto è partito ma niente di ché. Poi Gina e Max hanno improvvisato un corteo nel parcheggio, siamo stati ancora un po' all'aria per rientrare dopo felici al calduccio.
Fuori è freddo, in casa la musica avvince (Take up the stethoscope and walk, PF); oggi pigrerò, non voglio fare niente almeno fino a quasi cena; poi arriveranno Sara e Elia, polenta tartufata (regalo del fratellone lo scorso Natale!), salsicce del macellaio buono, vino delle sorelle Palazzi.
A tavola non s'invecchia.

sabato 12 dicembre 2009

sub comandante


Ogni tanto sul giardino aleggia musica di qualità. Dalle finestre dell'ultimo piano è possibile ascoltare Frank Zappa, Pink Floyd, ultimamente Caetano Veloso, Zeppelin, generalmente Bach: alla consolle la sub comandante, una donna intera, fantasiosa, un po' indolente, affabile e gran consigliera, ogni tanto isterica, affettuosa, un po' orsa solitaria. Quando per lei è giunto il momento di alzare i tacchi e tornare nella sua casa-rifugio, non conosce ragioni: saluta e se ne va. Ci fosse anche Giovanni Sebastiano in persona al pianoforte in giardino, zitta zitta sgattaiolerebbe su per le scale, chiamando Bebo a gran voce perché il felino non si attardi troppo.
Bebo, accanto a lei nella foto, la segue pedissequamente. Ogni spesso si rifugia da noi, nell'armadio, per stare un po' alla larga quando non è giornata, non è molto socievole ma nemmeno scontroso, un po' passivo. Lui e Micha hanno trovato un accordo di cui ancora non ho decifrato i contenuti, non stanno mai vicini, si snobbano a vicenda.

domenica 6 dicembre 2009

cambio di stagione



Era un po' di tempo che non davo uno sguardo "sopra", nella parte abbandonata. Al posto dei rovi ora c'è un tappeto verde brillante, gocciolante tutto il giorno di rugiada, che nasconde quasi alla vista una grande popolazione di funghi, ormai marci e pregni di acqua come spugne.


Qualcuno ronfa alla grande.

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