Sono circa tre mesi che ci siamo trasferiti su al terzo piano.
Oggi per la prima volta sento questa casa, o almeno inizio a viverla in modo sereno e piacevole.
In pratica il percorso di attivazione è giunto al termine, tutto ha preso a scorrere, e a ciò ha contribuito molto la voglia di indipendenza della sub-comandante e lo stimolo che il ritorno fra gli umani le ha portato questa convivenza.
All'inizio di questo percorso i miei luoghi, nella nuova casa, si limitavano alla cucina e alla camera, di questa grande casa abitavo poco; la vecchia ed enorme mansarda, una bolgia di decenni accatastati, mi è servita da laboratorio, con gli attrezzi e i pennelli e i bussoli di vernice raccolti in un posto che ha fatica avevo conquistato.
La grande stanza in fondo inizia finalmente a divenire il mio luogo, la musica e i dischi sono più o meno lì, e ieri ho portato su la chitarra: è troppo freddo qua, da dove sto scrivendo adesso in questa domenica mattina quando il Sole non è ancora riuscito a bucare il velo grigio.
E forse sarà così fino a sera.
Dalla finestra della camera ascoltavo i cinguettii che in coro passavano forse di albero in albero, e le voci dei raccoglitori di olive.
un luogo vario
domenica 20 novembre 2011
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