il giardino di enzo

E' grande, pieno di vita, fiori, alberi, animali, uomini, donne

un luogo vario

sabato 9 ottobre 2010

giallo e rosso


Pensavo stamani al frusciare delle foglie, il suono del vento.
Lo sfregare di una foglia sull'altra, amplificato dalla moltitudine, diviene un canto, una cascata d'acqua, un ruscello.
Pensavo che le foglie con questo teso vento di terra, sarebbero cadute in fiocchi, come neve.
E invece sono poche quelle lasciano l'appiglio sicuro del ramo, sfinite, esauste di tanto sforzo.
Forse sono le prime, quelle spuntate ad aprile, ad arrivare a terra, già quasi completamente secche, il giallo che ormai lascia sempre più spazio al marrone, in una decomposizione inarrestabile.
Ho pensato di lasciare solo il suono del vento e di aggiungere in coda una poesia di un poeta a me caro, Nazim Hikmet, di cui la mia preferita è questa.

9 commenti:

Sara ha detto...

Paolo...in te le foglie che cadono indicono immagini poetiche, a e fanno pesare al tempo che passa, ma al mio! loro rinascono ogni anno tenerelle io invece passo il mese di ottobre (ma anche molto settembre e novembre) a ramazzarle e quando sarò vecchia sarà un bel problema continuare a farlo.
(riflessione dopo una giornata di pulizia in giardino!)
Sara

Sara ha detto...

Aggiungo...ho fato qualche errore di battitura, la tastiera, la stanchezza, la turnazione...lavoro anche domani.
Sara

Dalle8alle5 ha detto...

Mi ha molto incuriosito il poeta che hai citato e che non conoscevo.
Io, che non amo per niente la poesia, sono andata a cercare cos'altro avesse scritto.
Ho scoperto molte liriche, mi è piaciuta moltissimo questa:

- Arrivederci fratello mare -
Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare
mi porto un po' della tua ghiaia
un po' del tuo sale azzurro
un po' della tua infinità
e un pochino della tua luce
e della tua infelicità.
Ci hai saputo dir molte cose
sul tuo destino di mare
eccoci con un po' più di speranza
eccoci con un po' più di saggezza
e ce ne andiamo come siamo venuti
arrivederci fratello mare.

enzo ha detto...

Sara, alla vecchiaia c'è tempo, ci penseremo quando sarà il momento.

Dalle8, felice di averti dato una buona dritta.

Ciao bimbe, buone cose

Anonimo ha detto...

sapevo che era quella la tua poesia preferita,mi piace sapere queste cose.
ma una poesia tipo "il mio compleanno" o "bella giornata" no? visto che rientri nel gruppo delle persone che considero categoricamente immortali ?!? aras

Carlo ha detto...

Ciao Paolo e buona serata! Leggendo solamente il tuo post, il primo pensiero l'ho fatto uguale a quello di Sara. Non ho pensato alla vecchiaia, ma alla valanga di foglie che dovrò ramazzare tra un paio di settimane, si.

Poi, ho guardato il video e "ascoltato"... beh, uno spettacolo come quello dei colori autunnali, il rosso acceso, il marrone, il giallo, val bene una prossima "fatica".

Da me, hai definito quanto l'uomo sta facendo, "bizzarro". Dimostri benevolenza. Sono d'accordo comunque con te: il bello, fa bene all'anima e aiuta a vedere le meraviglie che sono intorno a noi. Guardando il tuo video, ho dimenticato il lavoro che dovrò fare, per rimuoverle dal prato. Dici che è contagioso diffondere il bello? Allora, spargiamo questo virus il più possibile.

Ho intravisto ancora i ponteggi... è lunga!!!!!

Serena settimana a te e ciao!!

Tina ha detto...

E si, i colori della natura fanno bene all'anima, riconciliano e come Dalle8alle5, vado a cercarmi l'autore della poesia, l'inno a madre terra è sempre il benvenuto, significa che non tutto è perso.
Le foglie a terra?
In città è come mettere i piedi sul sapone, alla larga, ho già dato ;-))
Buona giornata Paolo

enzo ha detto...

Aras, a me quella poesia fa anche ridere, mi mette di buon umore.
Buon noncompleanno :)

Carlo, è lunga, si. I ragazzi che lavorano sono bravissimi, attenti a tutto, pazienti con Gina e Max, meglio non poteva andare. Spargiamo il virus, lo stiamo già facendo.

Tina, FAI AMMODINOOO!!!

Un caro saluto a tutti

il monticiano ha detto...

Veder cadere le foglie.
Si', sarebbe veramente stupendo poterle vedere ancora per un po'.

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