un luogo vario
sabato 29 novembre 2008
bufera di calci
La bufera sembra passata.
Siamo esposti a nord e la tramontana imperversa spesso da queste parti, accatastando tutto negli angoli, spazzando le tenaci ragnatele che i ragni avevano costruito, e i nidi e i rami degli alberi. Ma quella di questi ultimi due giorni era più forte ancora, veemente mi viene da dire, anche se non conosco affatto l'etimologia di questa parola (ora finisco e prendo il vocabolario).
Il vento mi faceva temere per la mimosa che sta sul piazzale, di fronte a casa di Andrea e Valentina. E' già parecchio inclinata, vicino al muro di cinta, se cade sul muro fa un danno non da poco. E poi il pino, qui di fronte a casa mia, e i tegoli e la trave marcia della mansarda, chissà la mansarda, speriamo bene, c'è la mia chitarra elettrica fra le altre cose. Insomma, tantissime preoccupazioni improvvise e inderogabili. Con Gina e Max in effetto shadow, incollati ai miei piedi che ci puoi inciampare, anzi c'inciampi.
Ieri pomeriggio al tramonto il sole entrava dalla finestra del bagno, riscaldava e asciugava; sulla città nuvoloni neri e surreali non facevano però presagire bene. Infatti già alle nove pioveva forte. Poi in una pausa ho porta fuori le canaglie, poi a letto.
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1 commento:
Piove, bagna tutto, cambia il paesaggio ed il presagio, è tempo di starsene chiusi.
Passerà?
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