il giardino di enzo

E' grande, pieno di vita, fiori, alberi, animali, uomini, donne

un luogo vario

domenica 5 aprile 2009

le cose che cambiano




Chissà da quanto tempo queste finestre sono disabitate.
Una volta credo di esserci stato, tanti anni fa, ancora non abitavo qui.
Credo di ricordare che dietro quella parete di legno ci sia una cucina, di quelle con il lavello di pietra, e una grande mansarda.
Spesso mi viene da pensare alle persone che hanno vissuto qui, a come si svolgeva la loro vita, probabilmente fatta di terra e di fatica, contadini a servizio per tenere la vigna, la frutta, l'orto, il commercio. E operai che lavoravano la pelle in un piccolo opificio che produceva oggetti in cuoio, opera e ingegno di maestri artigiani, al piano terra il laboratorio e su le mansarde senza pareti perché servivano da essiccatoio; i brevetti, le fiere nel nord italia nei primi anni del secolo ventesimo, l'avventura della vita.

1 commento:

nua ha detto...

sai che credevo di aver già commentato "Le cose che cambiano"? Sono distratta e, come al solito, penso di aver fatto qualcosa e invece...
Quando vedo case di un tempo disabitate mi prende un'emozione plateale, inizio a pensare alle persone che ci hanno vissuto o che ci hanno semplicemente camminato.
E ogni volta penso che sarebbe bello se i muri, le strade avessero una memoria condivisibile, magari con un tasto "on".
P.S.: il verifica parola di blogger si fa sempre più affascinante per chi, come me, ha ancora qualche traccia di dislessia.Faccio certi casini...

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